La profezia di “Celestini”

Scusa ma tu ce l’hai a doppione ‘a figurina ‘e Celestini?

Ua’ je ne tengo una ventina….

Non saprei dire perché, ma nel mio immaginario personale, ovvero nella ricostruzione frammentata dei miei ricordi d’infanzia, la figurina di Celestini era sempre una delle più facili da trovare. A pensarci sarebbe da considerarla, di fatto, l’esatto opposto di Pizzaballa, cioè la famigerata figurina panini introvabile per eccellenza. Per questo motivo,  di Pizzaballa nessuno ricorda la faccia, ma solo il nome, mentre di Celestini, tutti, o per lo meno noi vecchi tifosi napoletani, abbiamo una immagine ben precisa con il suo profilo inconfondibile in cui domina il contorno rotondo e allargato della testa dovuto alla riccioluta capigliatura.

Poi succede che giovedì 25 ottobre 2020 in occasione della partita Napoli – AZ alkmaar di Europa League, Costanzo  ci viene a trovare, e…. io continuavo a pensare alla sua immagine sulla base delle figurine panini e, quando ho visto dal vivo la vecchia gloria del nostro Napoli dei tempi di Maradona mi ha fatto un certo effetto constatare che della sua favolosa e riccioluta acconciatura di un tempo non è rimasta più traccia.

ma siamo sicuri che è lui?

Il tempo passa per tutti. I capelli restano a pochi, ma la  memoria dei tempi andati del nostro eroe di un tempo è rimasta la stessa. Del resto lui, anche ora che vive in pianura padana, come tutti noi di Novara Partenopea, è e rimane più napoletano che mai.  L’azzurro rimane una costante nella vita  di Costanzo. Nato in mezzo al mare del golfo, sull’isola che  più  blu non ce n’è. Talmente in tinta e in armonia con le sue origini ed il suo passato calcistico che pure il cognome fa “pendant” con tutto il resto.

Di Costanzo Celestini ricordiamo la grinta e i fatidici sette polmoni. In campo non si risparmiava mai ed era capace di fare pressing su più’ avversari contemporaneamente. Nella sua “vita da mediano, nato senza i piedi buoni”, lui piccolo e mingherlino era un vero guerriero a tutto campo, ma gli toccò in sorte di vincere uno scudetto, il primo della storia del Napoli, senza mai giocare  per via di un grave infortunio.  

E’ stato un nostro centrocampista dalla stagione 1979-1980 alla stagione 1986-1987, salvo nel 1981-1982 dove fu ceduto in prestito al Catanzaro. Ha militato, tra giovanili e prima squadra, una decina d’anni tra le fila partenopee, rivestendo anche il ruolo di capitano e giocando negli  indimenticabili  anni di Maradona. Oggi è allenatore della ASD RG Ticino, di Romentino e quindi vive e lavora a pochi chilometri dalla nostra sede di Novara. 

“Siamo stati contattati dal presidente del club – racconta il ds Bratto della RG Ticino- che è venuto a conoscenza della presenza tra le fila dell’Rg Ticino di mister Celestini. Ci hanno invitati a un incontro nella loro sede e siamo stati ben felici di accettare”.

Di fatto,  si è trattato di un’altra grande intuizione del nostro Presidente Ciro Giorgio ed una “una bella occasione per un tuffo nel passato per Celestini che ha riassaporato un po’ di tifo napoletano “verace”” 

Partendo da un rapido ricordo del glorioso passato in maglia azzurra di Costanzo Celestini la serata è proseguita tra gli immancabili scambi di ricordi e autografi. “Il club ci ha promesso che verranno ad assistere ad un match casalingo dei nostri verdegranata, in una sorta di simbolico gemellaggio – conclude il ds Bratto – e saremo ben felici di averli con noi sugli spalti a tifare verdegranata. E mister Celestini”.

Vero abbiamo promesso e noi manteniamo sempre le promesse. Mentre scattavamo foto e parlavamo con lui del passato, io lo osservavo di nascosto provando a scorgere tutte le somiglianze possibili col calciatore delle figurine panini della mia infanzia, ma ancora non era soddisfatto.

Solo quando con Costanzo ci siamo fermati  a parlare  del Napoli di  Gattuso e della partita che stava per iniziare, che lui non avrebbe visto insieme a noi, son riuscito a scorgere ancora nei suoi occhi il riflesso del guerriero di un tempo. Quella stessa grinta che lo ha caratterizzato da giocatore è tuttora viva e anima il suo lavoro da allenatore.

Lo scambio di sguardi è durato poco, ma come se ci fossimo improvvisamente sintonizzati su una stessa frequenza, credo  di avergli letto nel pensiero: 

“Questo Napoli è forte, ma occhio alle distrazioni, speriamo bene per  stasera”. Ho, ovviamente, fatto i  dovuti  scongiuri, ma lui con una smorfia appena accennata ha annuito come per dirmi “chest’è”.

Purtroppo la profezia di Celestini si è avverata, con  i calciatori del Napoli che, poco concentrati, non riuscivano a bucare il fortino innalzato dell’AZ fino alla beffa dell’ unico tiro subito che si è infilato nella nostra porta. 

Siamo più che  sicuri però che si sia trattato solo di un passo falso e che la prossima volta che ci vedremo, a Romentino o a Trecate, vinceremo insieme. Ciao Costanzo. A presto.

#adolfodeluca Editor #NovaraPartenopea

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