È vero che dalle finestre
non riusciamo a vedere la luce
perché la notte vince sempre sul giorno
e la notte sangue non ne produce…
Mentre la nostra sede rimane chiusa, i guagliuni rimangono in casa, il pallone non gira, la rete non si gonfia, non sono chiusi i nostri cuori e non si sono mai fermate le attività di Novara Partenopea. Non si è mai fermato il nostro scrutare il territorio che ci circonda né tanto meno, l’osservare da lontano le vicende della nostra terra madre.
Nonostante la lontananza, le riunioni del direttivo si sono susseguite copiose, virtuali e, in queste settimane di clausura forzata, possiamo dire di aver già testato quasi tutti i software per videoconferenza disponibili del mare cibernetico che ci circonda, condannati come siamo a restare distanti come isole. Come se non bastassero le distanze che già ci tengono lontani normalmente.
È vero che non ci capiamo,
che non parliamo mai
in due la stessa lingua,
e abbiamo paura del buio e anche della luce, è vero
che abbiamo tanto da fare
e non facciamo mai niente.
Ma ci siamo dati da fare ugualmente. Abbiamo pensato di poter renderci utili prendendo spunto dagli esempi positivi di umanità e di solidarietà che per fortuna si vedono in giro per la penisola. Bisognava agire a favore dei più deboli, dei meno abbienti, di tutti quei soggetti che maggiormente stanno soffrendo in questo periodo di incertezza e che magari un lavoro e una vita tranquilla tutto sommato ce l’avevano e che ora, si sono ritrovati, loro malgrado, in una situazione a cui non erano abituati.
È vero che spesso la strada ci sembra un inferno
e una voce in cui non riusciamo a stare insieme,
dove non riconosciamo mai i nostri fratelli,
è vero che beviamo il sangue dei nostri padri,
che odiamo tutte le nostre donne
e tutti i nostri amici.
Il primo spunto per agire ci è arrivato proprio dalla nostra città-nazione, Napoli. Dal ventre di Partenope, quando meno te lo aspetti, nasce sempre e con una forma estrema e commovente di naturalezza e semplicità, il meglio di ciò che l’animo umano può e sa produrre. Nel vedere le prime foto dei “panari sociali” pendere dai vicoli del centro storico di Napoli, ora più che mai patrimonio dell’umanità, ci siamo detti: “dobbiamo farlo anche noi, qui, ora subito. Chi ha metta, chi non ha prenda”!
Ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l’amore
e rotolarsi per terra.
Ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.
Subito dopo abbiamo, prontamente, risposto all’appello quando i nostri amici del Club Napoli Bergamo Azzurra, si sono fatti promotori, insieme all’Associazione Nazionale Alpini, di una lodevolissima raccolta fondi per costruire un ospedale nella città orobica tra le più martoriate in questa emergenza nazionale dovuta all’infezione da nuovo coronavirus. Lo spirito era, ed è quello giusto. Solidarietà aldilà del campanile, dopotutto queste sono le città, le terre in cui viviamo anche se siamo, fieramente, meridionali.
Ora però è arrivato il momento di aiutare la gente in difficoltà dei vicoli di Napoli per evitare che…. lo faccia qualcun’altro! Abbiamo aderito all’iniziativa partita dalla Fondazione Cristiano Tosi insieme a tante altre entità e personalità della musica, spettacolo, sport etc. . Il nostro motto è: “Aiuta Napoli: facimme ambressa!”
Come si legge sul sito della fondazione Cristiano Tosi, “ll Coronavirus viene quotidianamente ben combattuto da Napoli, sia sul piano sanitario, con i suoi eccellenti Ospedali, sia con il comportamento responsabile ed esemplare dei napoletani. Le conseguenze economiche tuttavia stanno colpendo duramente le classi più disagiate, acuendo i problemi atavici della Città. Pertanto, chiediamo ai Club Napoli nel Mondo e a tutti quelli che amano Partenope di aiutarci a non lasciare indietro i “figli più deboli di Napoli”, i quartieri più bisognosi, di modo da evitare che il ruolo di sostegno possa essere svolto da soggetti poco raccomandabili. Raccogliamo a tal fine le donazioni che saranno immediatamente impiegate nella fornitura di beni alimentari ai quartieri in difficoltà
(Quartieri Spagnoli, Sanità, Vergini, Pianura etc).”
E siamo noi a far bella la luna
con la nostra vita
coperta di stracci e di sassi di vetro.
Quella vita che gli altri ci respingono indietro
come un insulto,
come un ragno nella stanza.
Ma riprendiamola in mano, riprendiamola intera,
riprendiamoci la vita,
la terra, la luna e l’abbondanza.
Ho visto anche degli zingari felici…che si danno da fare e che ora, aiutano Napoli! Tra i quali segnaliamo i Club Napoli nel mondo aderenti all’iniziativa che salutiamo e ringraziamo:
Novara Partenopea
SMCV Azzurra
Bergamo Azzurra
Club Napoli Lussemburgo
Club Napoli Cava de Tirreni
Club Napoli Battipaglia
Club Napoli Pinerolo
Cercola Partenopea
Club Napoli Striano
Da Maria London Club Napoli Notting Hill
Club Napoli La Spezia Azzurra
Club Napoli Buenos Aires
Club Napoli Sessa Aurunca
Napoli Club Parigi
Napoli Club Cagliari
Napoli Club Dublin
Club Napoli Genova
Club Napoli Castelli Romani
Club Napoli Conegliano
Club Napoli Città di Castello
Club Napoli Castrovillari
Club Napoli Roma Azzurra
Napoli Club Padova “Ricomincio da tre”
Club Napoli Mercato San Severino
Club Napoli Due Sicilie
Club Napoli Zurigo Partenopea
Club Napoli Marina di Camerota
Napoli Club Pollena Trocchia
Napoli Club Nocera Superiore
Club Napoli Briganti
Club Napoli Venezia Mestre
Club Napoli Belluno
Club Napoli Orta di Atella
Club Napoli Formia
Napoli Club Sassari
Editor #Adolfo de Luca per #Novara#Partenopea
P.S. Lo ammetto, forse mi sono lasciato trasportare troppo da questa bellissima canzone degli anni 70 di Claudio Lolli, ma vi invito ad ascoltare o a riascoltare.. “Ho visto anche degli zingari felici” https://youtu.be/NSuFs6eLj7o